Il settore del biogas si è consolidato in tutti i paesi europei triplicando il numero di impianti in meno di 10 anni. Ad oggi si contano circa 18.000 impianti operativi in Europa, di cui il 10% in Italia.

Il biogas prodotto da questi impianti è attualmente sfruttato come combustibile nei motori per generare energia elettrica e calore con la totale conversione del contenuto di carbonio in CO2 e la sua diretta emissione in atmosfera successivamente alla combustione nel motore elettrico ed al raffreddamento dei fumi.

In questo ambito il gruppo di ricerca del prof. Manenti “Sustainable Process Engineering Research” (SuPER), propone una reale alternativa: la conversione del biogas per la produzione di composti chimici ad alto valore aggiunto (metanolo, dimetiletere) con conseguente recupero della CO2 presente nel biogas e un rapido ritorno economico.

La tecnologia per la conversione di BIoGaS in li-QUIDi (BIG SQUID™) consiste in un sistema modulare (costituito da una sezione di scambio termico, una di reforming, una di sintesi ed eventualmente una sezione di purificazione) che si inserisce a valle dell’impianto tradizionale, senza alcuna invasività impiantistica né richieste di modifiche sull’impianto esistente, riceve in parte o in toto la corrente di biogas e la trasforma in bio-metanolo, bio-dimetiletere (bio-DME), bio-acido acetico oppure in altri chemicals organici di base a seconda delle necessità di mercato, tutti prodotti ad elevato valore aggiunto.

Il modulo BIG SQUID™ è autosostenibile energeticamente dal momento che, combinato al motore elettrico di combustione, sfrutta al meglio il calore generato per favorire la sintesi chimica, ha un’elevata resa in prodotto e recupera oltre il 99% della CO2, con conseguente positivo impatto ambientale.

Grazie alle collaborazioni con diverse aziende, avviate dal gruppo di ricerca supportato dal TTO del Politecnico di Milano, la tecnologia BIG SQUID™ è stata verificata alla scala pilota presso le strutture del Centre for SuPER e l’ingegneria di base è già stata predisposta per moduli da 0.15 e 0.6 MWh equivalenti di biogas. Un primo dimostratore per la sintesi di metanolo (a cui seguirà un impianto industriale da 1MW) sarà realizzato in Umbria nel 2020.

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