La presente invenzione si riferisce ad un metodo e ad un sistema per la generazione additiva di oggetti.

Con riferimento alle tecnologie di produzione additiva, è nota la tecnica cosiddetta di “slicing sul piano”, la quale prevede la suddivisione di un oggetto in layer paralleli aventi lo stesso o differenti spessori in direzione “Z” ovvero, in direzione perpendicolare al piano di stampa. In particolare, è noto il sempre maggiore interesse verso lo sviluppo di tecniche di slicing basate su layer curvo.

La procedura di slicing oggetto del brevetto, si basa sulla definizione di una famiglia di superfici parametrico-adattive che, pertanto, possono essere modificate al fine di ottenere per ciascun oggetto, non solo le caratteristiche estetiche e di finitura desiderate, ma anche tecniche, garantendo, ad esempio, la possibilità di poter generare layer aventi spessore variabile.

Il metodo consente di generare le superfici dei layer curvi in modo parametrico-adattivo, garantendo una transizione continua da una superficie ad un’altra. Inoltre, il metodo permette un controllo locale della geometria di ciascun layer, consentendo, ad esempio, di gestire localmente la direzione di deposizione e quindi le proprietà del materiale. Poiché le tecniche di slicing secondo traiettorie planari costituiscono un caso particolare del metodo oggetto del brevetto, è possibile, per uno stesso oggetto, utilizzare più strategie di slicing al fine di ottimizzare i tempi e i costi di produzione. Il metodo può anche essere adottato sia per generazione e slicing di supporti, che di strutture reticolari (lattice), consentendo inoltre di orientarli in modo da conseguire specifici obiettivi progettuali. Infine, il metodo può essere applicato a qualsiasi tipo di geometria, ovvero, anche nel caso in cui quest’ultima presenti, ad esempio, fori e/o discontinuità, o risulti essere scomponibile in più zone disgiunte.

I principali vantaggi di questa tecnologia sono:

  • Miglioramento della finitura superficiale;
  • Riduzione delle operazioni di finitura;
  • Incremento della coesione tra i diversi strati;
  • Generazione di strati a spessore variabile.

Referente: Politecnico di Milano

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